Il latte della madre

Lettonia, ottobre 1944: dopo una occupazione durata più di tre anni le truppe hitleriane si ritirano e l'Armata Rossa entra a Riga. Da qui prende avvio questo romanzo a due voci: a dipanare la trama sono una madre e una figlia lungo il filo di tre generazioni nei decenni che seguono la Seconda guerra mondiale fino alla vigilia dell'indipendenza dall'Unione Sovietica, nel 1991. A loro si aggiunge una terza figura fondamentale, la nonna, che parla solo attraverso il racconto delle altre due donne. Sullo sfondo della storia sofferta e poco nota dei paesi baltici, il rapporto intenso e tormentato tra la madre, medico brillante ma soffocata nel suo desiderio di vita, e la figlia che cerca di arrestarne l'autodistruzione. Simbolo dell'epoca e dell'oppressione che grava sul destino di ognuno è il latte che la madre sceglie di negare alla propria figlia: quel latte materno che non è più linfa vitale ma soltanto un liquido velenoso e amaro.